Diamo una mano!

La mia più profonda vicinanza alle persone che sono nel dramma abruzzese di queste ore.

Credo sia giusto – e invito gli altri amministratori di blog (che ancora non l’avessero fatto) a continuare a pubblicare gli appelli per gli aiuti per il terremoto. Grazie!

EMERGENZA TERREMOTO: NUMERI E LINK (DIFFONDETE IL PIU’ POSSIBILE)

Per offrire disponibilità di alloggio: l’UDU sta cercando posti letto telefonare allo 06.43411763 o scrivere a organizzazione@udu.it 

Per volontari da tutta Italia: telefonare alla protezione civile nazionale 06.68201 

Per volontari da Pescara: telefonare al Centro operativo della Protezione Civile presso la Prefettura di Pescara 085.2057627 

Per donare il sangue in Abruzzo: rivolgersi presso gli ospedali, per Pescara: Dipartimento di Medicina Trasfusionale PO “Spirito Santo” via Fonte Romana 8 – tel. 085.4252687 

Per donare il sangue dal tutta Italia: rivolgersi presso le strutture dell’Avis più vicine: [www.avis.it

Per fare donazioni: Raccolta fondi Croce Rossa Italiana: Conto corrente bancario C/C n. 218020 presso BNL – roma, intestato a CRI, codice Iban IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020, causale: pro terremoto Abruzzo; Conto corrente postale n. 300004 intestato a CRI causale: pro terremoto Abruzzo; Versamenti on line sul sito: http://www.cri.it/donazioni.html 

Per enti locali e associazioni di volontariato, comitati, gruppi organizzati: è possibile attivarsi da subito con i corpi locali di protezione civile, con la associazioni prendendo contatti con i coordinamenti regionali, c’è bisogno di medici, tende, coperte, cibo e supporto logistico. Per informarsi: Dipartimento della Protezione Civile 06.68201

Isteria contro buon senso

Dopo i brutti incidenti avvenuti nei giorni scorsi in Sicilia, nella provincia di Ragusa, che hanno provocato la morte di un bambino e il grave ferimento di una turista tedesca da parte di cani randagi, c’è stata un’altrettanto brutta reazione – del tutto emotiva, priva di un seppur minimo barlume di lucidità e umanità – : alcuni abitanti della zona (a quanto pare, soprattutto cacciatori), fomentati dagli allarmati annunci televisivi, hanno fatto strage di cani, con veleno o direttamente sparandogli.  

Ieri, i cani scampati alla strage (14, 4 adulti e 10 cuccioli) sono stati imbarcati su un aereo e trasferiti a Milano per essere adottati da famiglie della zona; gli autori sono i volontari dell’Oipa, associazione presente anche sul territorio ragusano.

La mia riflessione è molto semplice: a prescindere che nessuna delle due è un’azione risolutiva del problema (le istituzioni locali si dovrebbero fare carico di attuare le contromisure al randagismo, ad esempio la sterilizzazione), mi sa che una delle due azioni è da Paese (e persone) civile e intelligente (addirittura prende “due piccioni con una fava”); ma l’altra? Ha un senso? Ha risolto il problema? Ho l’impressione che alcune persone abbiano troppa facilità ad affrontare i problemi con l’arroganza e la violenza. Pensiamoci: cos’hanno concluso questi “buontemponi”? Si sentono meglio? E se un bel giorno i telegiornali parlassero di uno stupro fatto in quella zona? Magari da un (randagio) non italiano? Magari clandestino? Come reagirebbero? 

Detto questo, mi sento di fare i miei complimenti ai volontari dell’Oipa; onestamente, questa notizia – fra le mille notizie orribili della giornata – mi ha aiutato a mantenere un po’ di speranza per…la razza umana…

neighbor dog by freeparking

neighbor dog by freeparking

In bocca al lupo!

Finalmente! Il dado è tratto! Paolo Garimberti è il nuovo (dopo tanti affanni, e dopo tanta bagarre puerile e noiosa) Presidente della Rai. Non so: io non lo conosco, ma l’ho letto spesso, sulla Repubblica e sul Venerdì; sono contento, almeno così, a pelle. Sì, perchè è più giovane (o giovanile?) della media delle alte cariche italiane; perchè il suo modo di scrivere, mai troppo astruso, mi piace; perchè anche le idee che accompagnano i suoi articoli e le sue rubriche sono spesso molto liberali, nel senso più alto della parola. Spero (solo un cincinino…) che porti un po’ di equilibrio in un mondo mediatico troppo oppresso da uno solo, o meglio, da uno che non dovrebbe nemmeno, in base alle leggi e soprattutto in base ad un medio senso dell’etica e dell’opportuno…

rane by francescopozzi

rane by francescopozzi

Sincerità…fino alla fine!

L’ultimo Festival di Sanremo non mi ha fatto completamente schifo: alcune canzoni erano carine e orecchiabili (“Egocentrica” di Simona Molinari), o suonate bene (“Più sole” eseguita da Nicky Nicolai e Stefano Di Battista e con il testo scritto da Jovanotti), altre (poche) intense e diverse dal solito Sanremo (un po’ su questa linea Dolcenera, ma soprattutto “Il paese è reale” dei grandi Afterhours).

Ma la canzone che più mi ha colpito, come per tanti, è “Sincerità” di Arisa; occhialuta e nasona, timida e spesso vestita di nero, ha una voce bella e limpida. La canzone poi è positiva e rilassante, ma soprattutto risaltava al Festival per il modo di interpretarla: semplicissimo, senza fronzoli virtuosistici o tecnicisti…Brava Arisa!

Quello che vi propongo è un modo…alternativo di occuparsi di Arisa, ovvero “Fatalità” dei geniali Gem Boy: questa “nuova versione” della hit sanremese….mi fa morire!!!

Un pozzo senza fondo

Io non sono abituale lettore de “Il foglio” di Giuliano Ferrara. Per motivi pratici: il carattere troppo piccolo, lillipuziano addirittura, mi spaventa. Ma oggi un articolo mi ha colpito: si intitola “Serve una nuova terapia”, con sottotitolo “Lasciateli fallire in pace”. Già il titolo mi ha incuriosito, ma il contenuto mi ha fatto riflettere e mi trova perfettamente d’accordo. L’argomento è quello degli aiuti, dei sostanziosi aiuti alle banche in crisi, sempre lì lì per fallire, Che però, “all’ultimo minuto di recupero” vengono salvati dallo Stato (si parla essenzialmente degli Stati Uniti, ma sono convinto che si potrebbe comodamente applicare anche ad altri Paesi, compresa l’Italia) con infusioni per endovenosa di pacchi e pacchi di dollari (pubblici, ossia usciti dalle tasche dei cittadini). Il motivo fondamentale (o ufficiale?) di questa tattica è che queste enormi banche sono troppo grandi per lasciarle fallire; ma, a ben vedere, sono gli stessi giganti che hanno messo in giro i famosi “titoli tossici” che, a detta dei principali studiosi, sono la causa principale di questa crisi; praticamente un paradosso, un cane che si morde la coda: mentre la gente comune perde il posto di lavoro, o – ben che vada – tira fino alla fine del mese con grandi difficoltà, i “colpevoli” vengono premiati, e spesso continuano a buttarli nel cesso (siamo sinceri: siamo tutti stufi di “stare a dieta” per fare ingrassare sempre i soliti noti…!). E allora – sostiene Francesco Forte, autore dell’articolo – non sarebbe meglio lasciarli fallire “in pace”? Certo non si risolve la crisi, sicuramente si deve trovare un’altra strategia; ma, altrettanto sicuramente, tagliando “i rami secchi” di queste banche si risparmierebbero tanti soldi per misure direttamente utili alle PERSONE, proprio in un momento così difficile. Personalmente, queste continue enormi “elargizioni” a gruppi finanziari che non hanno saputo fare il proprio dovere mi disturbano anche eticamente: praticamente, il senso (e l’esempio) sembra questo: anche se tu sei un incapace, se sei importante (e magari hai qualche amico in Parlamento) vieni aiutato coi soldi degli altri (dei poveretti che errori così grossi non li fanno). Cui prodest?

di Funca88

di Funca88

La solita storia…

In questi giorni, la Russia mi ha ricordato l’Italia (forse ancor più la Sicilia): i quattro sospettati di aver ucciso la giornalista Anna Politovskaja sono stati assolti per insufficienza di prove (anche se, per fortuna o per coraggio civile, un altro giudice russo ha ordinato una nuova inchiesta per far maggiore luce su questo omicidio).

Non voglio fare un’analisi della situazione giudiziario-politica russa, ma solo una breve riflessione: i quattro imputati non sono stati riconosciuti colpevoli, non c’è mai stato fin dall’assassinio (7 ottobre 2006) nessun altro sospettato; non vi ricorda tanto alcune inchieste di mafia nostrana?

mosca by Eldar

mosca by Eldar

Lo schiaffo

 

by Alessio85

by Alessio85

Io non so se in questo esatto momento o tra poco verrò sconfessato, ma lo spero con tutto il cuore.                                                                                                                                                                                                      Pochi istanti fa, il nostro Governo ha approvato un decreto (in tutta fretta) che ha l’obbiettivo di “salvare” Eluana Englaro, la ragazza in coma da circa diciassette anni. Possiamo anche continuare a parlare, come si è fatto per settimane, a proposito della scelta giusta o sbagliata, se sia giusto o no lasciare libero suo padre di decidere se lasciare andare la figlia o no (io non ho alcun dubbio che sia una decisione alla quale in realtà nessuno è preparato, ma che, se proprio qualcuno deve decidere, l’unica possibilità è che sia suo padre), ma qui mi interessa un altro aspetto di questa vicenda. Infatti, stamattina il Presidente della Repubblica (intorno a mezzogiorno) ha inviato al Presidente del Consiglio Berlusconi una dettagliata lettera, in cui, fra l’altro, chiede tempo per esaminare le ragioni di un eventuale Decreto del Consiglio dei Ministri (che lui dovebbe firmare) che bloccherebbe l’iter ospedaliero di riduzione di alimentazione e idratazione alla ragazza per lasciarla andare. Altro spunto interessante della lettera, è l’evidenza che un provvedimento d’urgenza (quale è un decreto legge) non possa essere varato in contrasto a sentenze passate in giudicato, ciò che è proprio in questa situazione. Bene, due ore dopo la ricezione della lettera, il Consiglio dei Ministri ha emanato il decreto. Punto. Il Presidente della Repubblica?! Ma che facesse il pensionato, come tutti quelli della sua età, che non scocciasse! Il padre della ragazza? La ragazza stessa? Chi se ne frega! L’importante è imporre, imporre, imporre! Ovviamente, non è ciò che penso io, ma quel che sembrano pensare in Parlamento (quasi tutti), visto che questo decreto-carogna è stato approvato in fretta e furia all’unanimità!

 

Insomma: ormai in Italia il Decreto Legge è diventata un’arma, una scappatoia per annullare il dialogo, ammutolire gli scettici, bastonare gli eretici. Chissà come la prenderà il papà della ragazza, la ragazza, il Presidente della Repubblica – che certo non è stato granchè considerato….

P.S.: per fortuna, il Presidente Napolitano ha dimostrato integrità e senso delle Istituzioni e non ha firmato…Ma il segnale lanciato da Berlusconi è chiaro.

I reality e la realtà

E’ curioso che alcuni programmi televisivi degli ultimi anni, fra l’altro fra i più visti in assoluto, si chiamino “tecnicamente” REALITY…

Se osserviamo criticamente alcuni minuti di queste trasmissioni, notiamo che di tutto si tratta, tranne che di REALTA’ (tradotto in lingua italiana dovrebbe significare questo, o no?): ad esempio, una ventina di ragazzi chiusi per giorni e giorni in una casa; ma dove è realtà? Speravo che nella realtà i ragazzi si incontrassero sì, ma non sempre nella stessa casa, e sempre loro stessi, e che tramassero per estromettersi a vicenda…se questa è la realtà, non mi piace (senza pensare che nella realtà – almeno quella che conosco io – non sono tutti con un fisico perfetto e tutti cretini…).

Credo che la realtà, quella VERA, sia più in alcune parole scritte da Anna Petrozzi su ANTIMAFIA DUEMILA, un sito molto interessante di informazione indipendente:

“(…)Innanzitutto spegniamo la Tv, il “braccio armato” del potere, che non ha più nemmeno bisogno della mafia e delle bombe, giacché le basta qualche puntata piccante dell’ultimo reality per eliminare nella distrazione generale i nuovi Paolo Borsellino. E informiamoci, sulla rete fino a che ci sarà permesso, confrontiamo le notizie, cerchiamo le fonti originali. Certo questo implica maggiore sforzo che stare seduti in poltrona a farsi bombardare di falsità e inebetire con gli specchietti colorati, ma è in gioco il futuro dei nostri figli, dei nostri nipoti. 

Occorre una rapida inversione di rotta. Nel nostro stile di vita passivo ed egoista per cui siamo disposti a venderci di tutto pur di mantenerlo, anche la nostra dignità di persone.
Non basta protestare.
E’ tempo di sapere, è tempo di scegliere, è tempo di cambiare.”

Consiglio di leggere tutto il testo, che si riferisce alle ultime vergognose vicende sui provvedimenti nei confronti di alcuni magistrati, fra cui Apicella e De Magistris, ma anche di Gioacchino Genchi, solo ultimi esempi di una nuova strategia per imbavagliare chi vuole avvicinarsi alla verità…pardon: alla REALTA’.

Cos’è l’impegno civile?!

"Un mare di bottiglie" by Francesca (manuzza)

"Un mare di bottiglie" by Francesca (manuzza)

Non so voi, ma a me è capitato tante volte di lamentarmi (nello specifico di questo blog, ad esempio dell’ignavia dei nostri vigili urbani, oppure dei posteggiatori che chiedono una sorta di pizzo con la minaccia – palese o sottintesa – di danneggiarci la macchina). Credo che lamentarsi faccia parte di noi, in fondo siamo solo persone, fragili e spesso prese da così tante cose che accumuliamo tantissimo stress (spesso evitabile…); ma se il lamentarci della nostra Palermo, da un lato ci fa “sfogare”, dall’altro non credo che basti a migliorarla…Ecco perchè parlo di impegno civile (so che sembrano paroloni, ma non lo sono, ci hanno solo abituato così…): penso che una parte dell’impegno civile in questo caso sia la cosiddetta “educazione civica” (così era chiamata quando facevo la scuola media…), che poi è semplicemente imparare e abituarsi al rispetto per il posto in cui viviamo, oltre che per noi stessi e per le persone che conosciamo; insomma, immaginare che fuori di casa appartenga un pezzettino anche a noi, ma non solo a noi; per fare un esempio, quando siamo in casa credo (spero!) che nessuno di noi butti tutto sul pavimento anzichè nella pattumiera, o si diverta a buttare (se fuma) i mozziconi delle sigarette sulla terra del bellissimo ibiscus che abbiamo in balcone…Non credete che se ognuno di noi iniziasse con l’applicare questa semplice e automatica abitudine (ci si può abituare anche a cose utili e belle) anche fuori di casa, oltre che (giustamente) lamentarci, potremmo almeno pensare che qualcosa può migliorare, e addirittura grazie a noi? Quanti di noi si “comportano bene” sia a casa che sul marciapiede? So che questa è solo una piccola parte dell’impegno civile, ma se non iniziamo…

Auguri a…Palermo!!!

Antica Focacceria San Francesco, Palermo (by Ai@ce)

Antica Focacceria San Francesco, Palermo (by Ai@ce)

Buon 2009 a tutti!

Buon 2009 a Palermo, a questa ex città simbolo del Mediterraneo, ora penultima in Italia nelle statistiche sulla qualità della vita…                                                                                                                                 Buon anno  alla Palermo con i posteggiatori che chiedono il PIZZO ovunque, persino allo stadio davanti ai Vigili Urbani che li guardano imbambolati…                                                                                   Buon anno ai fratelli Conticello, che con ENORME coraggio hanno sfidato il CANCRO della nostra splendida terra, ribellandosi alla Mafia; e con e dopo di loro tanti altri, e sempre di più, per riprenderci ciò che è sempre stato nostro…                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Buon anno alla Professoressa Alessandra Dino, che insieme ad altri e con la collaborazione della Associazione Nazionale Magistrati sta tenendo una serie di incontri, con enormi OSPITI (fra cui il Dottor Ingroia, il Dottor Dalla Chiesa, il Dottor Scarpinato e il Professor Tranfaglia) sotto forma di seminario:”La criminalità dei colletti bianchi”; ha svegliato la mia coscienza e spero quella di tanti altri…                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        Buon anno a tutti coloro che pensano che in una città dove si tratta la cosa pubblica (i marciapiedi, le strade, le aiuole, gli alberi, gli scivoli per disabili, le strisce pedonali, i semafori, i muri, i lampioni, ecc,) con rispetto – almeno lo stesso che abbiamo per casa nostra –  non c’è posto per COSA NOSTRA…                                                                                                                                                               Buon anno anche a coloro che pensano che l’arroganza debba diventare un atteggiamento “fuori moda”, che denota grande insicurezza in chi la usa o la porta, e che provoca dolore a chi la subisce…Buon anno ai quei pochi coraggiosi (o nullafacenti?!) e affettuosi lettori, che hanno avuto l'”ardire” di seguire un comune cittadino che vorrebbe una città del Sud, come Palermo, bella e calorosa come una città del Sud, ma funzionante come Londra, aperta come Rio de Janeiro e ricca come Zurigo…                                                                                                                                                                Buon anno anche a me, che a 41 anni suonati trovo le parole e la motivazione per battere i polpastrelli così tante volte sulla tastiera del Mac, non per soldi o successo, ma per tentare di realizzare un obbiettivo: muovere la coscienza di tutti noi, verso una Palermo di cui possiamo andare orgogliosi in giro per il mondo…!